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Un attacco alla libertà di manifestazione

Intervista all'avvocato Ezio Menzione, ex difensore dei ragazzi massacrati alla Diaz

MARTEDI' 18 OTTOBRE 2011 - PeaceReporter

di Enrico Piovesana
Avvocato, come giudica le misure annunciati dal ministro Maroni?
Tutti questi provvedimenti ignorano il fatto che il diritto a manifestare è costituzionalmente garantito e che quindi non può essere compresso oltre un certo limite. Introdurre il divieto di accedere alle manifestazioni politiche e l'obbligo di versare una cauzione limitano ingiustificatamente questo diritto perché non hanno a che fare con il comportamento che si tiene in manifestazione, ma con il diritto stesso di manifestare. Tra l'altro il Daspo per gli stadi non ha sortito grandi effetti, in quanto applicabile solo dopo i fatti, ma privo di qualsiasi efficacia preventiva. Ancor più inconcepibile è la cauzione, che subordina alla disponibilità economica il diritto alla manifestazione.

E come legge la maggior tutela giuridica per gli agenti impegnati in manifestazione?
Garantire una sorta di immunità per le forze dell'ordine che abbiano commesso abusi in manifestazione è inconcepibile dopo quello che ci ha insegnato Genova, dove gli abusi sono rimasti largamente impunti. Proporre una cosa simile mi sembra del tutto fuori luogo.

L'arresto di un manifestante tramite identificazione in video e foto?
L'arresto in flagranza differita tramite individuazione video-fotografica, già sperimentato per i reati da stadio, va contro i principi della libertà individuale che stanno alla base della nostra civiltà giuridica liberale. Inoltre, certi atteggiamenti apparentemente criminosi va decifrato in base al contesto: non basta un'unica fotografia. Per esempio, il manifestante che ha tirato l'estintore poteva magari agire in autodifesa di fronte a un'azione ingiustificata di un poliziotto.

Infine l'introduzione di uno specifico reato associativo per chi esercita violenza aggravata nelle manifestazioni.
Il nostro codice già prevede l'associazione sovversiva e l'associazione a delinquere. Creare una nuova fattispecie criminalizzando il diritto di manifestazione va contro la Costituzione.
Siamo di fronte al solito rigurgito securitario: c'è solo da augurarsi che tutto si areni grazie al buon senso.

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