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Comunicato FILT-Cgil

I tagli delle manovre economiche del 2010 e 2011 mettono in pericolo il TPL nel nostro territorio. Bisogna discuterne col socio privato e trovare un dignitoso compromesso che metta al centro l’universalità del servizio.

MERCOLEDI' 05 OTTOBRE 2011 - Comunicato stampa

Da tempo avevamo denunciato come il taglio dei trasferimenti agli enti locali, alle Province e alle Regioni, disposti dalle manovre economiche del 2010 e 2011, mettevano in serio pericolo il finanziamento dei servizi pubblici locali con gravi ricadute, sia per i cittadini che per i lavoratori operanti in quei servizi. Tra questi il trasporto pubblico locale (TPL) che nel nostro territorio, per una quota di percorrenza di oltre 7.400.000 KM pari a circa il 95% del totale, è gestito dalla società Dolomitibus. Parliamo quindi di una società che per dimensione, percorrenza e occupabilità non può essere oggetto di facili dispute legate a questa o quella quota di partecipazione societaria, soprattutto quando queste rischiano di perdere di vista l’essenziale funzione legata alla mobilità di lavoratori, studenti, pensionati ecc. Certo, come più volte detto la riduzione nel bilancio regionale del 10,20% dell’assegnazione del finanziamento al TPL ha prodotto una conseguente riduzione per Dolomitibus di circa 1.150.000 euro rispetto ai 11.200.000 euro del 2010. Questa taglio drastico sommato all’aumento del costo dei carburanti espone la società per circa 1.700.000 euro. Dobbiamo quindi ricercare quelle soluzioni che garantiscano alla società quegli equilibri economici e patrimoniali indispensabili al mantenimento del TPL su tutto il territorio provinciale, confermando gli assetti occupazionali e le professionalità presenti. La ricerca delle soluzioni deve, però, passare attraverso la conoscenza non solo del contesto territoriale, nel quale la società opera ed eroga il servizio, ma anche dello stato in cui versa dal punto di vista economico e produttivo. Infatti, se la Legge Regionale n° 25 del 98 dispone che il rapporto tra i ricavi da traffico viaggiatori e i costi totali deve essere di almeno il 35% per Dolomitibus questo rapporto supera stabilmente il 40% collocandola ai primissimi posti in Veneto. La stesso per quanto riguarda l’indicatore legato alla Produttività del Lavoro, dato dal rapporto tra i KM prodotti e numero dei dipendenti, che negli ultimi anni è aumentato di quasi il 18%. La stessa saturazione degli orari (prestazione effettiva lavorativa), rispetto a quanto previsto dal Contratto Nazionale di Lavoro, risulta superiore di quasi il 3% e questo ha contribuito ad aumentare il valore economico del lavoro, svolto in media da ciascun lavoratore negli ultimi anni, di quasi il 43%. A questi se ne potrebbero aggiungere molti altri e tutti stanno ad indicare che la società è sana e che il lavoro svolto dai lavoratori contribuisce in maniera determinante a garantirne la sostenibilità. Il problema, quindi, oggi non sta tanto nell’efficentamento del servizio, che già di per se risulta essere su livelli più che discreti, ma ricercare quel riequilibrio economico utile a garantire la continuità aziendale. Per questo serve vendere le quote, pari all’8%, della società ATVO di proprietà di Dolomitibus che garantirebbero un introito di circa 2.500.000 di euro. Successivamente si può pensare alla vendita di una parte delle quote azionarie di proprietà pubblica cercando di mantenerne il controllo o comunque salvaguardando una posizione che consenta di condizionarne gli indirizzi. Certo bisogna discuterne col socio privato e trovare un dignitoso compromesso che metta al centro l’universalità del servizio e garantisca gli assetti occupazionali. Infine continuiamo a mantenere una pressione sulla Regione Veneto che in fase di assestamento di bilancio deve integrare i trasferimenti sul TPL di almeno 10.000.000 di euro, di cui circa 500.000 euro per Belluno, come più volte promesso dal Presidente Luca Zaia e dall’assessore ai trasporti Renato Chisso. Il problema dunque c’è ma si può affrontare con razionalità sapendo che non siamo di fronte ad una società al collasso ma che anzi può ancora contribuire con l’apporto decisivo dei lavoratori a garantire una mobilità sostenibile in tutto il territorio provinciale.

Il Segretario Generale Filt-Cgil                                             Il Segretario Generale
      Alessandra Fontana                                                       Renato Bressan                                               

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